domenica 22 marzo 2009

Apple e il giornalismo

Chi mi conosce sa che di tanto in tanto, a scadenza più o meno mensile, pubblico degli articoli sul quotidiano online Punto-Informatico; prendendo spunto da questa mia esperienza che dura ormai da 9 anni, ne approfitto per descrivere "dall'interno" com'è cambiato il giornalismo che ruota intorno al mondo Apple.

La mia avventura con questo sito cominciò nel 2000 con un articolo sulle possibilità future di Apple, che in quel periodo stava iniziando a riprendersi grazie al ritorno Jobs e alla politica di risanamento delle casse messa in atto da Shiller. Nel corso degli ultimi anni sono cambiate molte cose, tanto nel mondo Apple quanto negli spazi concessi dall'editoria (sia cartacea che online) all'azienda di Cupertino... e conseguentemente anche nel mio modo di scrivere. Nel 2000 era difficile trovare qualcuno che conoscesse il Mac e si parlava di Apple solo su riviste e siti specializzati. Il lancio dell'iPod, l'arrivo di Mac OS X, l'iTunes Music Store (ora solo iTunes Store), e infine l'iPhone, hanno cambiato radicalmente le cose, facendo sì che Apple diventasse uno dei marchi più conosciuti, e oggi come oggi se ne parla in maniera molto più diffusa un po' ovunque. Ci sono centinaia di blog, siti con forum o sezioni dedicate agli utenti Mac, riviste specializzate nate dal nulla, e addirittura servizi ai TG in occasione del lancio dei nuovi prodotti.

Lo stesso Punto-Informatico ospita oggi, quasi quotidianamente, uno o più articoli che parlano di Mac, iPod, iPhone, o software per Mac OS X: se nel 2000 ero quasi l'unico a trattare l'argomento Apple su quelle pagine, negli ultimi anni si sono avvicendate molte altre persone. Prima ci si poteva concedere qualche giorno di calma per analizzare le novità, ora ogni argomento va affrontato a caldo, altrimenti la notizia diventa vecchia, perché tutti gli altri ne hanno già parlato. In questo contesto, anche la mia collaborazione ha subìto diverse variazioni ma al di là di questo, se c'è qualcosa che salta subito all'occhio sfogliando i miei articoli nel corso degli anni, è il modificarsi del tema portante delle notizie (parlo dei miei articoli semplicemente perché li ho tutti sott'occhio, ma credo che riflettano abbastanza fedelmente l'andamento generale del giornalismo dedicato ad Apple).

Una volta si parlava principalmente della rinascita del Mac e del nuovo sistema operativo che si stava evolvendo, ma da un paio d'anni a questa parte l'attenzione si spostata in maniera preponderante verso l'iPhone, oggetto che ha quasi monopolizzato le notizie che riguardano Apple. La casa di Cupertino, dal canto suo, non ha fatto granché per modificare lo stato delle cose: negli ultimi anni la presentazione degli altri prodotti (sia hardware che software) ha subìto diversi ritardi, a dimostrazione del fatto che le risorse interne sono state dirottate verso questo oggetto... e sotto certi punti di vista non gli si può dar torto, visto che l'iPhone e l'iPod Touch, grazie anche all'AppStore, rappresentano una vera e propria gallina dalla uova d'oro. 

Tornando in tema con l'argomento di questo post, mai come in questo caso vale la regola che "nel bene o nel male l'importante è che se ne parli", e questo vale sia per Apple, che per chi riporta le notizie: basta citare l'azienda della mela (o, meglio ancora, il tanto discusso iPhone) per moltiplicare le visite, perché i prodotti Apple fanno parte di quelle cose che "o si amano, o si odiano". Nei forum si scatenano sempre più spesso delle inutili guerre di religione, e chi scrive gli articoli, oltre ad evitare imprecisioni e leggerezze, deve stare molto attento a non eccedere né in commenti favorevoli, né contrari: mantenere l'obiettività è sempre più difficile.

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