lunedì 5 ottobre 2009

Valore assouto e percentuali...

...sottotitolo: le due facce di iTunes

Ogni tanto mi capita di discutere sulla fetta di mercato di Apple, sia in termini di CPU vendute, che in termini di iPod, iPhone, e (in maniera diversa) anche software, visto che Safari e iTunes sono disponibili anche in versione Windows.
Se è indubbio che iPod sia un successo senza precedenti e l'iPhone, pur nelle nicchia dei costosi smartphone, ha conquistato molti utenti (se parliamo del mercato globale dei cellulari siamo invece a percentuali molto basse), per il Mac sappiamo tutti che la situazione è un po' più difficile: nonostante la crescita continua degli ultimi anni, siamo ancora un stretta minoranza, il 5% circa del mercato globale, anche se in certi ambiti le percentuali sono più generose.
Più difficile invece tirare le somme per quanto riguarda Safari e iTunes... quest'ultimo, nella fattispecie, ultimamente mi ha dato molto da pensare. Se è vero che l'iTunes Store è il maggior venditore di musica al mondo (anche raffrontato ai negozi reali), guardandomi intorno non è che vedo molte persone utilizzarlo... anzi, a dire il vero non vedo nemmeno molte persone utilizzare iTunes. Apple fa sapere che l'iTunes Store ha a suo attivo oltre 100 milioni di utenti registrati e quasi 10 miliardi di brani venduti... numeri impressionanti, ma proviamo ad esaminarli il percentuale:
-100 milioni di utenti, su un numero di computer che (in base a certe stime) potrebbe essere pari a 1,2 miliardi, non è una grande percentuale: parliamo di circa l'8%. Se diamo per scontato che tutti (o quasi) gli utenti Mac si affidano ad iTunes, la quasi totalità degli utenti Windows si affida ad altro...
-10 miliardi di brani, suddivisi per 1,2 miliardi di computer, sono 8 brani a testa. Se invece li rapportiamo ai soli utenti registrati, siamo di fronte a 100 brani a testa, un numero già più sensato, ma ancora lontano dal mondo reale... non so voi, ma io posso contare circa 700 brani acquistati online (non tutti dall'iTunes Store) e una collezione di circa 200 CD (che a occhio e croce fanno altri 3000 brani). Se ci aggiungo la "lista dei desideri" (ovvero i brani che probabilmente acquisterò nel giro di qualche mese), arrivo circa a 4000 brani, che è una bella differenza rispetto ai 100 brani di iTunes...

Tutto questo senza considerare il fatto che probabilmente la musica "irregolare" che gira sui computer è in quantità molto maggiore, e in ogni caso non è scontato che la musica debba passare necessariamente sul computer: c'è anche chi compra un CD e lo ascolta semplicemente nell'impianto audio di casa.

Cosa voglio dire con tutto ciò? Senza nulla togliere alla bontà di iTunes e sell'iTunes Store, la mia opinione è che la maggior parte delle persone che usa iTunes (o che ha un account sull'iTunes Store), non lo fa perché trova questo software particolarmente buono, ma lo fa perché "costretta" da varie situazioni:
-se compri un iPod (anche Shuffle) sei costretto a sincronizzarlo attraverso iTunes
-se compri un iPhone, idem
-se vuoi accedere (fosse anche solo per curiosare) all'iTunes Store, ti serve iTunes (altri negozi online sono accessibili tramite browser)
-se vuoi sistemare i tag della musica che importi dai tuoi CD, sei costretto a fare un account sull'iTunes Store...

Personalmente non ho nulla da ridire su iTunes (nonostante qualche problemino di tanto in tanto): la sua filosofia di utilizzo rispecchia il mio modo di intendere la gestione di grandi quantità di dati, e lo trovo anche gradevole da utilizzare... ma non mi sorprende che, rapportando i valori assoluti in termini relativi, ne esca fuori una realtà molto più ridimensionata rispetto a quello che certi numeri vorrebbero farci credere: se dovessi fare un calcolo guardando colleghi, parenti e amici, tolti gli utenti Apple e quelli che hanno un iPod o un iPhone, sono molto pochi quelli che utilizzano iTunes come software per gestire la propria musica... possiamo considerarlo un successo?

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