venerdì 15 gennaio 2010

[10 anni fa] L'annuncio di Mac OS X

Innauguro oggi (a parte il messaggio introduttivo) la rubrica "10 anni fa", ed essendo il primo post in merito, in alcuni passaggi sarà un po' riepilogativo della situazione Apple di quel periodo.
Nel corso del Macworld expo di inizio 2000, Jobs presentò al mondo Mac OS X. I commenti furono da subito entusiasti, un po' da tutte le parti, anche se non mancavano le critiche di chi intravedeva scopiazzature da Windows, lamentele di chi non voleva rinunciare ad alcune vecchie caratteristiche di Mac OS "classic", e le prime indiscrezioni di chi, sulla base della nuova architettura, intravedeva la possibilità che Apple rilasciasse una versione di Mac OS X per piattaforma Intel. In ogni caso, questo fu solo il primo annuncio: l'uscita del nuovo sistema era prevista nel corso dell'anno, ma la strada era ancora lunga e fu solo nel mese di settembre che arrivò la public beta, mentre la prima release ufficiale [Cheetah] arrivò solo a marzo dell'anno successivo. Anche la prima versione ufficiale, sebbene perfettamente utilizzabile dall'utente consumer, aveva diverse lacune che furono colmate solo dal primo major update (gratuito) nel settembre dello stesso anno [Puma].
In attesa di Mac OS X, gli utenti Macintosh lavoravano con Mac OS 9 e con la prima versione di iMovie (entrambi rilasciati negli ultimi mesi dell'anno precedente); iTunes non era ancora arrivato (bisognerà attendere un altro anno), ma Apple probabilmente ci stava già pensando, perché proprio nel corso del 2000 acquistò Soundjam MP.
A livello hardware, l'offerta Apple di 10 anni fa comprendeva gli iMac DV/SE (PowerPC G3 a 400 MHz), i PowerMac G4 AGP (io sono tra i pochi sfortunati che si comprò quello precedente PCI, che restò in commercio pochissimo), il PowerBook G3 (versione Lombard), e il primo iBook originale, quello soprannominato "caramellone" (che, per dovere di cronaca supporta Mac OS X fino alla versione 10.3.9).
L'iPod (considerato da molti la gallina dalle uova d'oro di Apple) non esisteva ancora ma i conti di Apple, dopo la cura di Jobs, andavano benone: dai minimi di fine 1997, il titolo aveva più che quintuplicato il suo valore, ma più avanti nel corso dell'anno scoppierà la bolla che ha fatto crollare tutti i titoli tecnologici, ed Apple (pur senza andare in perdita) ne risentirà pesantemente per il solo fatto di aver realizzato meno del previsto (complessivamente arrivò a perdere circa il 60%).

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