martedì 19 gennaio 2010

Equo (s)compenso

E' fresca la notizia del nuovo decreto legge che rivede i termini dell'equo compenso per la copia privata e i dispositivi ai quali verrà applicato.
Per chi non lo sapesse, un preciso articolo della legge sul diritto d'autore stabilisce che chi possiede legittimamente un'opera, ha il diritto di farsi una copia privata. L'articolo stabilisce anche che agli autori dell'opera venga riconosciuto un equo compenso per questa copia, e il decreto è intervenuto proprio per rivedere le modalità di determinazione di questo compenso.
Premesso questo, i fatti ci dicono che il prezzo di ogni telefono cellulare includerà una tassa (pardon... un "compenso") di 90 centesimi, valore che sale a 1,90 Euro per ogni computer senza masterizzatore e 2,40 Euro per chi invece il masterizzatore ce l'ha.
Fondamentalmente chi ha proposto (ma anche chi ha firmato) queste modifiche, "presume" che chiunque compra un cellulare o un computer, sia interessato a copiarci musica e/o filmati, e se anche non lo fa, pazienza, ha già pagato ed è felice di sapere che, se vuole, potrà farlo; peccato che per poterlo fare, molto probabilmente si troverà a fronteggiare dei DRM, e quindi, di fatto, non potrà farlo (legalmente) anche se ne ha il diritto... però, tanto per non sbagliare, ha già pagato... che non si sa mai...
Intendiamoci: si parla di equo compenso per la "copia privata" di un'opera che si possiede legalmente, quindi nessuno dovrebbe sentirsi autorizzato a copiare musica pirata solo perché tanto ha già pagato il suo contributo. Vorrei però capire quante volte devo pagare la stessa cosa, visto che già pago la l'equo compenso sui supporti (memorie, CD, DVD, ...), e li pago anche se su questi supporti non c'è la minima traccia di musica o video coperti da diritto d'autore; inoltre, visto che pago per l'equo compenso della copia privata, vorrei che mi fosse G-A-R-A-N-T-I-T-A la possibilità di fare una copia privata, garanzia che al momento non esiste.
(tra parentesi... non voglio nemmeno indagare per scoprire che percentuale di questo equo compenso viene realmente data agli autori, e quanto viene invece trattenuto dalla SIAE o dalle major, perché altrimenti mi arrabbierei ancora di più).

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