mercoledì 20 gennaio 2010

Linux: un passo avanti e due indietro

Pur essendo un felice utente Apple (e un forzato utente Microsoft), ho sempre trovato interessante l'alternativa di Linux, ed ho avuto modo di usarlo in diverse occasioni, abbandonandolo sempre per motivi di tempo. Si, perché nonostante abbia fatto passi da gigante, trovo che si tratti di un sistema ancora poco adatto alle "masse", e se non gli si dedica un po' di tempo non si può comprendere quel tanto che basta per essere certi di avere tra le mani un sistema stabile e sicuro. Una macchina Linux ben configurata è sicuramente migliore di qualsiasi Mac e qualsiasi Windows, ma come si maturano le competenze per stabilire se la macchina è ben configurata? Il meglio che può fare l'utente inesperto è affidarsi alle distribuzioni orientate agli utenti più consumer, ma anche così facendo c'è sempre il riscio di incappare in qualche problema, e se i problemi diventano molti la percezione dell'utente medio è che "con Windows funzionava e con Linux non funziona", per cui getta la spugna e torna al sistema operativo di Redmond... tutto questo senza tirare in ballo il discorso del software...
Se ho stuzzicato la vostra curiosità in merito allargomento, vi consiglio di approfondire il discorso leggendo questo articolo di Cesare Di Mauro (e relativi commenti, che in questo momento sono più di 200), che trae le sue considerazioni partendo da un caso reale: la versione 9.10 di Ubuntu (la distribuzione di Canonical).

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