venerdì 30 aprile 2010

Botta e risposta

In una lettera aperta, Steve Jobs ha spiegato al mondo le ragioni che lo spingono a non voler supportare Flash sulla piattaforma iPhone OS (mentre ricordiamo che, recentemente, in Mac OS X è stato integrato un framework per consentire l'accelerazione hardware di Flash).
Le ragioni (di cui potete trovare diverse traduzioni) possono essere più o meno condivisibili e più o meno opinabili, ma in ogni caso chiariscono in via definitiva il pensiero di Apple in merito alla faccenda... o quantomeno il pensiero di Jobs...
Dei sei punti evidenziati da Jobs sostanzialmente ce ne sono tre che a mio avviso sono i più "interessanti" e che per certi versi possono riassumere l'intera faccenda:

-Standard: Apple preferisce supportare gli standard aperti, soprattutto per quanto riguarda il web. Si tratta di un punto di vista sicuramente condivisibile, comprovato dallo sforzo profuso da Apple con WebKit e con Safari, il primo browser a superare l'Acid3 test con un punteggio del 100%. Al limite si potrebbe discutere se l'atteggiamento di Apple riguardo gli standard è lo stesso in ogni ambito o se l'aderenza agli standard viene enfatizzata solo in questo ambito per sostenere la tesi del non-supporto a Flash... ma finché parliamo di web mi pare non si possa contestare nulla sotto questo aspetto.

-Prestazioni e consumi: è innegabile che l'utilizzo di Flash richieda molta più potenza dell'HTML5, e su un dispositivo portatile questo può significare prestazioni "povere", mentre la batteria si consuma più velocemente... ed Apple non vuole questo. Anche qui possiamo sollevare l'obiezione che l'utente potrebbe essere libero di scegliere cosa fare del proprio dispositivo, ma Apple è tipicamente "gelosa" dei suoi prodotti, e non vuole dichiarare 10 ore di autonomia per poi ritrovarsi lamentele dagli utenti che si ritrovano con sole 4 o 5 ore di funzionamento.

-Aspetto "tecnologico": Jobs ha ragione a dire che Flash è una tecnologia nata per i PC che mal si adatta ai dispositivi mobili con interfaccia touch... l'esempio più classici sono le azioni determinate dal passaggio del mouse, azione irrealizzabile con un'interfaccia touch che utilizza paradigmi diversi per l'interazione; di fatto ci si potrebbe trovare in una situazione paradossale in cui, nonostante il supporto "visuale" di Flash, mancherebbe la possibilità di interagire col sito... Certo, anche qui esiste il rovescio della medaglia, ovvero possiamo dire che nessuno vieta ad Adobe di mettere a punto soluzioni ad hoc per una gestione touch, e nessuno vieta agli sviluppatori di realizzare i loro lavori tenendo conto di questa eventualità... ma a questo punto, cambiare per cambiare, perché Adobe non si dedica (come proposto da Jobs) a realizzare tools per lo sviluppo di siti in HTML5?

Parlando invece dello sviluppo di applicazioni, l'obiezione di Apple è più "delicata": Apple vuole che le applicazioni per iPhone OS siano realizzate con le migliori tecnologie disponibili, e se introduce una novità nel sistema non vuole attendere che "gli altri" (nel caso specifico Adobe e l'ambiente di sviluppo di Flash) le supportino nei loro tools di sviluppo... iPhone OS si evolve molto velocemente (una nuova major release all'anno, con diverse novità significative) e non è ammissibile rimanere indietro visto l'alto livello di concorrenza: considerando che Adobe ci ha messo 10 anni per migrare la Creative Suite a Cocoa, il rischio è che le novità introdotte di volta in volta in iPhone OS non vengano sfruttate a dovere, rendendo parzialmente inutile il lavoro di Apple. Ogni piattaforma ha le sue peculiarità, ed è giusto che vengano sfruttate a dovere: se su tutti i telefoni girasse sempre e solo lo stesso software, dove sarebbe il vantaggio di avere soluzioni diverse? D'altro canto è anche vero che per certi lavori non è indispensabile chiamare in causa chissà quali caratteristiche del sistema operativo: meglio una possibilità in più che una in meno, a costo di livellare la qualità verso il basso (ma questo, a quanto pare, ad Apple non sta bene).

Se questa era la "botta", la "risposta" di Adobe non è tardata ad arrivare, e si traduce sostanzialmente in un "Apple vi sta gettando fumo negli occhi, e il suo comportamento è volto solo a mantenere il pieno controllo sulla piattaforma iPhone OS", opinione che può anche essere condivisibile, ma che di fatto non contesta nulla ad Apple... Apple è libera di decidere cosa supportare, e che politica adottare con gli sviluppatori. Se le sue scelte si dimostretanno errate, ne pagherà le conseguenze sul mercato, ma se si dimostreranno esatte, l'iPhone riuscirà a distinguersi dalla massa degli altri dispositivi "diversi-ma-tutti-uguali"

Questo è lo stato dei fatti, che mi sono limitato a riportare con qualche considerazione a margine... da un certo punto di vista condivido la strada intrapresa da Apple sul mancato supporto a Flash, ma dall'altro mi rendo conto che alcune chiusure sui tool di sviluppo sono troppo restrittive e limitative nei confronti dei programmatori (non c'è in ballo solo Adobe e il suo ambiente in Flash, ma anche altre soluzioni decisamente più interessanti). Difficile pronosticare come andrà a finire ma, restando in ambito web, se devo scommettere sulla corsa tra Flash e HTML5 da qui a tre anni, punterei sul secondo...

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