giovedì 11 agosto 2011

Punti di vista

Al di là dell'essere favorevoli o contrari (o anche indifferenti) alla filosofia dell'Open Source, è evidente a chiunque segue un minimo certe notizie del mondo informatico che la normativa sui brevetti software fa acqua da tutte le parti. Personalmente trovo che il principio di per sé non sia sbagliato: è giusto proteggere la proprietà intellettuale di chi realizza del codice, e anche di chi (al di là del codice) investe tempo e risorse per concepire ed implementare nuove idee o nuovi concetti, anche a livello di GUI, di usabilità, o di modalità di interazione col sistema. Il problema (al di là del fatto che la normativa può essere più o meno riconosciuta in certi paesi) è che con un concetto così generico si può arrivare a situazioni estreme e paradossali in cui tutto diventa brevettabile, e il "patent trolling" può diventare un'attività renumerativa.
Ma veniamo al dunque. Checché se ne dica, tra le società del mondo informatico non è certo Apple quella più prolifica di brevetti, anche se alcuni di questi hanno fatto sicuramente più clamore di altri (per esempio quelli sulle gestures); d'altro canto la normativa di cui sopra non lascia troppe vie si scampo: se Apple non brevettasse per prima certe caratteristiche uniche dei suoi sistemi, al di là delle possibilità di copie spudorate di alcuni dispositivi, applicazioni, o funzioni, ci sarebbe il rischio di diventare la vittima di un patent trolling.
Ma passiamo oltre anche a questo concetto... quello che volevo dirvi è che trovo molto curioso il fatto che alcuni individui, pur concordando come me sull'assurdità di certi aspetti della normativa, inveiscono contro Apple (ma non contro gli altri) quando questa registra un nuovo brevetto, e inveiscono contro Apple quando questa riesce a far valere i suoi brevetti, mentre gioiscono quando Apple si ritrova costretta a risarcire qualche società per via di un patent trolling. Riassumendo: tutto ciò che fa Apple viene visto come male, tutto quello che fanno gli altri, contro Apple, viene visto come bene, anche se di fatto sono le stesse cose che fa anche Apple... una storia già vista [partito preso].
Polemiche a parte, ciò che mi ha spinto a parlare di questo argomento è la notizia di questi giorni che Apple ha ottenuto la sospensione delle vendite del Samsung Galaxy Tab 10.1. La notizia è di quelle grosse per vari motivi: primo perché Samsung è l'attuale (ma non l'unico, ma comunque il principale) fornitore di display per l'iPad, nonché dei processori A5 (realizzati su specifiche Apple); secondo perché il Galaxy Tab era l'unico concorrente che era riuscito a conquistarsi una sua nicchia di utenti contro l'inarrestabile avanzata dell'iPad.
Ai più disattenti ricordo che Apple ha denunciato Samsung per la violazione di numerosi brevetti e, prima di questa sospensione delle vendite (decisione che potrà essere impugnata dall'azienza sudcoreana solo tra qualche settimana), Apple aveva già ottenuto la possibilità di visionare i progetti dei futuri dispositivi della concorrente; dopotutto la somiglianza estetica tra iPhone/iPad e alcuni corrispondenti prodotti di Samsung è innegabile e decisamente sospetta: ovviamente un tablet o uno smartphone touch devono avere per forza quella forma, ma qui le somiglianze si spingono delle icone fino al packaging del prodotto, coinvolgendo anche alcuni accessori come la smart cover.
Al di là delle motivazioni più o meno valide (e per taluni opinabili) cosa comporta questa decisione? A livello dei rapporti come fornitura dei componenti, Apple pare si sia già messa al sicuro stringendo accordi con altre società: LG per i display, che è l'unica (oltre a Samgung) ad avere la tecnologia per produrre display da 10" ad alta risoluzione (anche se pare che la qualità degli attuali display di LG non sia soddisfacecente) e la taiwanese TSMC per i futuri processori A6. A livello di mercato è una mossa che potrebbe contribuire a rafforzare la posizione dell'iPad, anche se la (per ora) temporanea sospensione delle vendite del Galaxy Tab 10.1 non è necessariamente destinata a cambiare le proporzioni di mercato tra iOS e Android, che è disponibile anche su prodotti di altre marche, tra cui il Motorola Xoom... almeno per ora...

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