lunedì 30 aprile 2012

[10 anni fa] vecchie abitudini e falsi miti

Il mese di aprile del 2002 non riservò grosse novità nel settore informatico; tra la solita guerra tra le console che passava attraverso i soliti tagli dei prezzi, le solite polemiche sulla privacy di cui potremmo non smettere mai di parlare, i soliti alti e bassi del marketing Microsoft (che annunciava Longhorn, nome in codice di Windows Vista, per il 2004), e la corsa ai supercomputer più veloci, Apple presentava l'eMac (macchina che, nonostante i dichiarato target educational, onestamente non sono mai riuscito ad inquadrare bene) e la versione DVI del PowerBookG4-Titanium.

A dimostrazione che il tempo non cambia certe abitudini (non in 10 anni perlomeno... magari in 20 o 30...) vi ripropongo un mio articolo di 10 anni fa in cui mi lamentavo della disinformazione creata intorno al mondo Apple (il testo che trovate qui di seguito è leggermente rivisitato rispetto all'originale):

Capita con una certa frequenza, anche frequentando siti di cosiddetti "esperti" (o addirittura leggendo rinomate riviste di informatica), di riscontrare inesattezze di un certo rilievo quando si parla di argomenti meno comuni rispetto al classico PC-Windows, in particolare quando si parla di Linux ed Apple. Visto che io stesso vorrei evitare di fare disinformazione su argomenti che conosco solo marginalmente (Linux), mi limiterò a fare qualche considerazione su alcune cose che ho letto ultimamente riguardo a MacOS.

Frequento abitualmente newsgroup e siti, dove ogni utente registrato può scrivere le proprie notizie o esperienze (come Tevac); qui certi strafalcioni vengono talvolta riportati per far sorridere gli utenti Mac, anche se in alcuni casi capita che qualcuno si infastidisca leggendo errori di valutazione macroscopici.

Facciamo qualche semplice esempio: qualche mese fa scopro che esiste un sito dove "esperti di informatica" rispondono a domande tecniche di ogni tipo relative ad ogni sistema operativo. Capita quindi che chiedano informazioni anche su MacOS, ed una delle domande nelle quali mi sono imbattuto era relativa alla posizione della striscia di controllo: per chi non lo sapesse, questo elemento del sistema operativo è una sorta di mini-pannello di controllo che si àncora ai lati del desktop e si può spostare a proprio piacimento trascinandolo mentre si preme il tasto "alt". Purtroppo capita che alcune applicazioni, ridimensionando lo schermo, lascino questa striscia "fuori posto" (tipicamente a 1/3 dello schermo) ma, come appena spiegato, basta un semplice click del mouse per riportarla dove vogliamo. Peccato che "l'esperto di Macintosh" della situazione fosse così poco esperto da considerare l'evento come il sintomo di un gravissimo malfunzionamento del sistema con conseguente consiglio di riformattare l'hard disk e reinstallare tutto (ci mancava solo che tirasse in ballo qualche virus). L'utente Macintosh più smaliziato potrebbe considerare questa uscita come una barzelletta, ma l'utente che chiedendo un consiglio su una questione apparentemente banale si sente rispondere in questo modo, non ci avrà certo riso sopra... Viene quindi da chiedersi con quale coraggio certa gente si dichiara tanto esperta da diffondere simili consigli senza avere, apparentemente, la minima conoscenza del sistema di cui sta parlando.

Ma se internet è un mondo per molti versi "volatile" e anarchico, forse i danni maggiori vengono da quello che si può trovare scritto su certe riviste. Evito di commentare quanto apparso su una rivista di videogiochi, dove si parla di Mac come oggetto "puramente estetico" (e a seguire la consueta sfilza di luoghi comuni che lasciano il tempo che trovano e non meritano neanche di essere riportati).

Mi soffermerei invece su quanto apparso sul numero di questo mese di una rivista ben più importante, riguardo una recensione del nuovo iMac. Ci terrei a fare qualche considerazione su queste righe in quanto sono un esempio più che lampante di quello che si intende per disinformazione. Cito dall'articolo: "...quando proviamo ad accenderlo (il nuovo iMac, NdR) cominciano i problemi! Windows avrà molti difetti, ma anche molte caratteristiche agevoli ed intuitive, come la gestione del multitasking: le finestre in esubero vengono ordinatamente ridotte ad icona, visualizzate nella barra di sistema e richiamate con un semplice click, mentre MacOSX non contempla questa possibilità..."

Tanto per cominciare, la persona in questione ha un concetto molto vago del multitasking e della sua gestione, che pare voler "limitare" al fatto di poter aprire più finestre e ridurle poi ad icona. Mi chiedo poi se questa persona abbia utilizzato MacOSX oppure se abbia visto solo degli screenshot: in MacOSX ogni finestra può trovare posto nel dock, così come applicazione, ogni cartella ed ogni disco (con relativa possibilità di navigazione); evito di infierire sulla maggior versatilità del dock rispetto alla barra di sistema di Windows, poiché l'articolo prosegue con altre "chicche" molto più divertenti.

Il recensore trova scomode le icone giudicandole troppo grandi: evidentemente non si è accorto che le icone sono ridimensionabili a piacere da 0 (semplice elenco) a 128x128. Si lamenta poi che "...per gestire le risorse di sistema bisogna infilarsi in cunicoli di opzioni non propriamente immediati...": sarà che il recensore è troppo abituato a maneggiare Windows, ma tutte le principali preferenze di MacOSX trovano posto in un unico pannello di controllo ordinato e di accesso immediato. Come se non bastasse, la recensione si conclude dicendo che "...il Finder serve a fare pulizia ma per gli utenti inesperti resta un cavillo ambiguo e non propriamente agevole...", da cui si deduce che non abbia nessuna idea di cosa sia il Finder e quali siano le sue funzioni e le sue caratteristiche. Se una recensione del genere fa sorridere l'utente medio Apple, mi chiedo però cosa potrà pensare chi di MacOSX non sa nulla e legge queste "impressioni d'uso".

Non mancano poi utenti convinti che MacOS e Windows non possano stare nella stessa rete, che con il Mac sia impossibile navigare in Internet o che i file di Windows (tipicamente documenti di Office) non si possano leggere con un Mac.

Ultimamente pare che Apple si sia accorta di queste false idee che girano intorno ai propri sistemi e ai propri computer, e che abbia deciso di porvi rimedio... o almeno di fare un tentativo in tal senso. Sul depliant del nuovo iMac ci sono due pagine dedicate a sfatare alcuni di questi "falsi miti". La speranza di Apple è che queste notizie possano arrivare a chi ancora non conosce i computer della mela, visto che gli utenti Mac conosco già bene queste cose. Proprio per questo motivo, da un po' di tempo a questa parte, pare che anche Apple Italia stia organizzando numerosi tour per presentare MacOSX, le applicazioni di maggior rilievo, e quello che Apple stessa definisce il digital-lifestyle, ovvero tutte le possibilità digitali audio e video che girano intorno al proprio mondo. Oltre a tutto ciò, sul sito Apple sono apparse diverse pagine che invitano gli utenti Windows ad esprime il loro parere su MacOS chiedendo quello che li soddisfa e quello che vorrebbero in più. Ancora più importanti le pagine dedicate alle spiegazioni di come far convivere Mac e PC-Windows, dimostrando come le macchine possono interagire e scambiare dati.

Per concludere, scopro in questi giorni che anche a livello educational Apple Italia sta facendo delle proposte interessanti, e le prime macchine Apple (tutte con predisposizione per rete wireless Airport) stanno entrando nelle scuole italiane, consentendo così agli studenti interessati di scoprire che il mondo dell'informatica non è necessariamente legato a Microsoft e che esistono delle alternative che per certio versi possono anche essere migliori. Non so se il merito sia di queste iniziative (ancora ai primi stadi) ma l'impressione è che il mercato italiano del Mac sia in espansione, almeno giudicando la popolarità del marchio e la notevole richiesta di informazioni su newsgroup e forum da parte di utenti alle prime armi.


Pur restando valido in alcuni concetti basilari, un articolo come questo, oggi, fa un po' sorridere: non avrebbe senso né di essere scritto né di venire pubblicato. In 10 anni internet ha fatto passi da gigante, così come le informazioni reperibili in rete; anche Apple ha fatto passi da gigante e probabilmente certi strafalcioni non sarebbero più ripetibili (anche se di cose assurde mi capita di sentirne tutt'oggi, come quelli convinti che l'iPod possa riprodurre solo la musica comprata sull'iTunes Store...). Quello che è rimasto è un certo alone di disinformazione intorno ad Apple, magari non necessariamente a livello "tecnico"... ma non ne parlerò in questo post...

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